Nella lotta quotidiana contro il Coronavirus è facile imbattersi in sperimentazioni o ricerca di metodi che possano aiutare ad avere la meglio sul virus, non solo per le cure mediche o vaccini, ma anche in ottica di prevenzione futura e – magari – anche contro altre minacce simili che potrebbero colpirci.
Uno di tali metodi è l’utilizzo di lampade led a radiazioni ultraviolette. Dispositivi molto simili vengono già comunemente utilizzati da molto tempo in quanto idonei a disinfettare aria, acqua o materiali non porosi. In particolare sono efficaci contro la diffusione di batteri, per questo motivo vengono spesso definite lampade germicide. Recenti studi hanno dimostrato la capacità di questo tipo di lampade di distruggere la proteina esterna che riveste il SARS-Coronavirus (che è diverso da quello che ha causato l’attuale pandemia), portandolo sostanzialmente alla sua inattivazione. E sembra che potrebbe essere efficace in egual misura anche contro l’attuale virus SARS-CoV-2.
Oltre all’evidente utilità in ambito prettamente sanitario e pubblico in generale, la Food & Drug Administration statunitense ha approvato anche l’utilizzo di tali dispositivi per i consumatori finali, ritenendoli quindi appropriati per sanificare gli spazi delle proprie case.